Che cos’è il Calcolo Distribuito e perché tutti noi dovremmo interessarcene?
La risposta è molto semplice e al tempo 
      stesso di grande importanza. 
      I mezzi informatici, che sono uno strumento fenomenale in quanto hanno 
      permesso di accelerare considerevolmente il progresso dell’umanità, sono 
      sempre più fondamentali in qualsivoglia ambito di ricerca scientifica, 
      dalla medicina alla fisica, dalla meteorologia allo studio del cosmo.
      Sebbene la potenza dei calcolatori vada aumentando di anno in anno, la 
      necessità di capacità di calcolo risulta spesso maggiore di ciò che le 
      possibilità economiche degli enti di ricerca offrono. Come fare per 
      ovviare a questo problema? 
      Una soluzione c’è, e qui entra in gioco il “calcolo distribuito”: dislocati su tutto il pianeta ci sono oltre un miliardo di personal 
      computer - 25 milioni in Italia - che generalmente vengono sfruttati 
      solamente per una minima percentuale delle proprie capacità.
      Da qui la geniale idea alla base del “calcolo distribuito”: unire le forze 
      di tanti computer per realizzare potenze di calcolo enormi, sfruttando 
      appunto le risorse inutilizzate dei nostri computer.
      Per usare al meglio tutta questa potenza, i ricercatori del progetto Seti 
      dell’Università di Berkeley hanno sviluppato il software BOINC (Berkeley 
      Open Infrastructure for Network Computing), una nuova e potente 
      piattaforma per il calcolo distribuito che sfrutta le risorse dei PC 
      offerte volontariamente.
      BOINC.Italy è nato quando alcuni utenti italiani hanno scelto di 
      appoggiare vari progetti che utilizzano questa piattaforma creando un 
      proprio gruppo di calcolo e invitando chiunque voglia a farne parte. 
      Vediamo in dettaglio di cosa si tratta. 
Come funziona?
Il processo con cui funzionano i 
      progetti di calcolo distribuito è semplice e non c’è bisogno di alcuna 
      conoscenza tecnica per contribuirvi. La prima volta che si avvia BOINC 
      viene chiesto a quale progetto vogliamo aderire. Se ne può scegliere uno o 
      anche più di uno. Da questo punto in poi tutto avviene in modo automatico. 
      Ogni progetto scaricherà sul PC il proprio CLIENT, cioè il programma che 
      si occuperà di elaborare i dati. Il programma BOINC si connetterà ad 
      Internet, scaricherà dei pacchetti di dati (chiamati Work Units o anche 
      tasks, abbreviato WUs), li farà elaborare al nostro PC tramite il client 
      del progetto e, completata la Work Unit, provvederà a riportare i 
      risultati ed a acquisire nuove WUs. Durante l’elaborazione non è 
      necessario restare connessi ad Internet.
      È possibile elaborare questi dati sul proprio PC quando si vuole, in 
      generale in ogni attimo durante il quale il PC, e in particolare il 
      processore, non viene utilizzato in nessuna operazione o compito gravoso. 
      Si può utilizzare la potenza di calcolo del proprio computer per elaborare 
      mentre si naviga, si scrive una relazione, si legge la posta e persino 
      mentre si guarda un film.
      È possibile spegnere il proprio computer in qualsiasi momento, 
      l’elaborazione dei dati si interrompe e riprende automaticamente dal punto 
      in cui si era fermata non appena il PC viene riacceso.
      L’elaborazione avviene a priorità bassa, il che significa che non si 
      noterà nessun rallentamento del PC in quanto, quando gli altri programmi 
      richiedono l’uso del processore, BOINC "si fa da parte" e concede la 
      precedenza. 
      Durante l'elaborazione il processore lavora al pieno delle sue capacità. 
      Questo non deve spaventarvi: i computer sono fatti apposta per lavorare e 
      non si danneggiano se le temperature restano nella norma. Nessun pericolo 
      quindi a meno che non abbiate modificato qualcosa in modo improprio o non 
      abbiate piazzato il PC di fianco al termosifone! Anzi, per dirla tutta, 
      sono molto più pericolosi gli sbalzi di tensione che ricevono quando 
      vengono accesi o spenti. 
Alcune considerazioni
Chi aderisce a un progetto di ricerca 
      non lo fa per ricevere premi o denaro ma per poter dire di aver dato una 
      mano. Tanti più pacchetti di dati elaboreremo, tanto più saremo utili alla 
      ricerca.
      Tuttavia è importante sottolineare che aderendo a un progetto di “calcolo 
      distribuito” non prenderemo nessun impegno vincolante: non ci sono 
      risultati minimi da raggiungere. Chiunque potrà contribuire in maniera 
      spontanea alla ricerca scientifica, lo farà per il tempo che vorrà e con 
      quanti computer vorrà. Alla fine ci sembrerà come una sciocchezza da 
      quant'è facile ma il nostro contributo avrà un valore ben più importante, 
      lo avremo fatto per noi stessi quanto per gli altri. Il “calcolo 
      distribuito” va interpretato come una nuova forma di beneficenza o di 
      volontariato, e una volta iniziato sarà difficile non appassionarsi ad 
      esso.